mercoledì 29 giugno 2011

L'Ambizione di Aogàn Gotesund

Norrvik era sotto attacco! Quante speranze avessero quei mercenari di far capitolare la capitale del Vestland nessuno lo sapeva, a giocare un ruolo determinante era la mancanza della Guardia Nazionale ancora schierata a Bergen e la presenza dei temibili draghi neri.
Nel caso Re Harad fosse stato ucciso si sarebbe venuto a creare un pericoloso vuoto di potere e tutto il Vestland avrebbe corso il rischio di frammentarsi per diventare col tempo facile preda delle nazioni confinanti.
Tuttavia Jarl Aogàn Gotesund vedeva un altro rischio profilarsi all'orizzonte... che Geirmundr Marr prendesse la guida temporanea del regno e pilotasse l'eventuale successione del re verso il clan Marr.
Per impedire le due cose, Aogàn doveva scendere in campo e battersi per la vittoria sugli invasori e venire riconosciuto sul campo dai Jarls come ideale successore di re Harad.
Il palazzo Gotesund era una piccola fortezza e avrebbe potuto resistere all'assalto degli invasori per un pò anche senza la sua presenza. Aogàn avrebbe lasciato a palazzo un piccolo numero di uomini mentre lui avrebbe guidato i restanti 26 contro gli invasori.
Fin da giovane Aogàn fu addestrato dai migliori maestri di spada del Vestland ma tranne qualche duello in cui è uscito sempre vittorioso non è mai sceso seriamente in battaglia ne ha mai viaggiato per il Vestland come avventuriero.
Nonostante ciò molti Jarl e liberi cittadini ammirano la sua determinazione e la forza del suo clan tanto che lo vedrebbero bene al posto di re Harad in una campagna militare contro l'odiato Ostland, del resto è risaputo che i migliori re non sono stati abili guerrieri.
Preparato il suo cavallo da battaglia, Aogàn usci con i suoi uomini e altri 11 cavalieri sorreggendo la bandiera dei Gotesund e del Vestland falciando pirati e mercenari lungo la via del mercato.
Il passaggio dei Gotesund fu visto da molti cittadini come il raggio di sole dopo la tempesta e tutti coloro che erano in grado di combattere corsero dietro agli stendardi della libertà.

L'avanzata di Aogàn sembrava inarrestabile, al momento di scegliere se andare verso l'enclave dei nani, il collegio di Uppsala, il Tempio dei 12 principi, il porto o il castello, il jarl scelse il porto, nodo cruciale per tagliare la ritirata agli invasori.
Il suo arrivo al porto fu accompagnato dalle grida dei cittadini, ma qualcosa non tornava, la gente non guardava lui ma il duello che stava avvenendo tra un possente drago nero e un uomo che lui conosceva molto bene.
Quell'uomo avrebbe potuto chiamarlo zio anche se suo zio non era, aveva viaggiato con suo padre e gli aveva insegnato molto sull'arte della spada quando era bambino.
Inforcando la lancia e spronando il cavallo, Aogàn scavalcò la gente ai moli e seminò la sua guardia impreparata a quest'azione, cavalcando verso quel duello tra Ortinbras e Omer dei Picchi Gialli.

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